Festival Ribalta-Menti (Matera). Intervento di Giada Maslovaric: parliamo di suicidio e vergogna ai ragazzi.
Il suicidio è la seconda causa di morte nei giovani tra i 15 e i 19 anni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) evidenzia che nel mondo ogni anno quasi un milione di persone muore per suicidio, con un tasso “globale” di mortalità di 16 casi ogni 100.000 persone (un decesso ogni 40 secondi).
Il suicidio uccide più giovani del cancro, delle guerre, delle catastrofi.
Si parla abbondantemente di guerre, tumori, catastrofi. Quasi ad ogni ora troviamo TG, talk show e articoli di giornali dedicati a questi temi. Ma sul suicidio cala un velo di tabù.
Un tema che non piace. Un tema che spesso fa chiudere le porte anche alle scuole, luogo per eccellenza dove poter fare prevenzione e cultura sul tema.
A Matera grazie a RibaltaMenti Festival di Zio Ludovico e Lumaca e Emanuele Cristallo siamo andati oltre la vergogna. Oltre l’evitamento. Oltre la paura.
Ci vuole coraggio (cor habeo, agire col cuore) per raggiungere 500 adolescenti in due giorni e parlare di come la vergogna si intrecci strettamente al tema del suicidio. Grazie a Patrizia De Luca per aver fortemente voluto questo approfondimento.
Grazie a Matteo Bi Bi che col suo romanzo “La vita di chi resta” ha portato forte e chiara la sua testimonianza di sopravvissuto a questi ragazzi.
E soprattutto grazie ai nostri figli adolescenti, perché siamo tutti padri e madri dell’umanità, grazie a voi che siete rimasti ad ascoltare i nostri interventi e grazie per le decine e decine di domande che mi avete fatto travolgendomi nella pausa. Coi vostri sguardi. Con le vostre ferite. Col bisogno di essere visti e ascoltati.
Grazie a Francesca Corrado per la bellissima testimonianza su quanto il fallimento e l’errore possa trasformarsi nella migliore occasione della nostra vita.
Grazie a Mariapia Ebreo per l’accompagnamento prezioso nella moderazione
Grazie al collega Domenico Barillà, per lo sguardo sapiente e profondo che ha portato a questi ragazzi, provando a sostare tutti insieme.
Grazie al filosofo Nicola Donti per il sapiente e ritmato intervento sui pregiudizi.
Grazie alla teologa Claudia Nicole Cappiello per averci aiutato a riflettere sulle radici della vergogna.
Grazie a EMDR0-18 per l’attenzione costante a tutte le tematiche di prevenzione.
Torno a casa davvero nutrita. E grata.
Grazie.
Giada Maslovaric

