Il cammino della vita

Il cammino della vita.

La psicoterapia è uno dei possibili percorsi di vita per entrare nei meandri più profondi delle nostre pulsioni, paure nascoste, fragilità.

Un viaggio fatto di tanti passi, fuori e dentro la stanza della terapia. Un incontro con noi stessi nell’accettazione dei nostri demoni più profondi. Passiamo anni interi a tentare di sotterrare parti repellenti di noi, cerchiamo di eliminarle, ci ammaliamo nello sforzo senza fine di non farle emergere. Perché ci vergognamo, davanti ai nostri specchi così come nella relazione con gli altri.

Proviamo a costruire maschere. Proviamo a modificarle o cambiarle. Ogni sforzo è teso a non lasciare sgusciare fuori i nostri demoni per sembrare apparentemente normali.

La psicoterapia è un viaggio nei meandri più profondi dove incontreremo angosce, colpa, paure, tristezze senza fine, vergogna. E talvolta in questo cammino prenderemo per mano anche le generazioni precedenti. Per elaborare i traumi transgenerazionali. E così la tavola apparecchiata coi nostri demoni si affolla coi demoni dei nostri avi che nutrono e corrispondono i nostri attuali.

Ogni passo porta qualcosa. A volte una caduta. A volte un salto ben riuscito. A volte pesteremo qualcosa mal odorante. A volte sentiremo radicamento e potenza.

E così, come psicoterapeuta, rimango a fianco della persona che accompagno. Attraversiamo il sentiero della vita. Un ricordo alla volta con l’EMDR. Occhi negli occhi.

Al tavolo coi demoni della persona e i suoi avi si siedono anche i demoni del terapeuta che possono ostacolare o facilitare il percorso. Perché in questo banchetto della vita ci siamo anche noi. Ed è per questo che instancabilmente il nostro cammino non può che essere consapevole e pieno. Cadendo e rialzandoci.

Oggi nei boschi ho interrogato un po’ i miei demoni. E, insieme, siamo pronti ad affrontare il 2025 con le persone che accompagnamo in terapia.

La psicoterapia è uno dei possibili percorsi di vita. Uno dei. Non l’unico. Ma potrebbe accompagnarti in un cammino verso te stesso. Un passo alla volta.

Buon cammino a tutti voi. Qualsiasi direzione scegliate che sia una direzione di consapevolezza nella gioia così come nel dolore.

Buon cammino.

Dott.ssa Giada Maslovaric

Assaggio di Mindfulness – Incontro di pratica in azienda

La definizione più comune di mindfulness è “ la consapevolezza che sorge dal prestare attenzione, intenzionalmente, al momento presente e in modo non giudicante” (Jon Kabat-Zinn).
L’incontro introduttivo di mindfulness in Europ Assistance è iniziato dallo sperimentare che l’attenzione è come la luce di una torcia. Possiamo scegliere dove orientarla, con un movimento intenzionale e gentile, per fare ritorno al qui e ora.
Le esperienze di brevi pratiche sul corpo, sul respiro e di mindful eating sono state ricche di spunti di riflessione. Praticare su un’attività così quotidiana come mangiare, è molto efficace per sperimentare la differenza tra essere presenti nell’esperienza e la modalità pilota automatico con cui guidiamo per molto tempo della nostra giornata. È inoltre utile per approcciare sin da subito alla pratica come ad una modalità di stare e di essere, piuttosto che come una tecnica. Ogni momento può essere una buona occasione di pratica, iniziando a cambiare il modo in cui stiamo nell’esperienza di attività già presenti nella quotidianità e che di solito svolgiamo in modalità automatica.
“Una buona pratica, preliminare a qualunque altra, è la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo e vede ora” (Chandra Livia Candiani).
Uno dei pilastri della mindfulness è la mente del principiante, di chi incontra per la prima volta, di chi non sa ed osserva con curiosità. Questo, insieme al non giudizio, è stato uno dei focus di questo primo incontro in azienda. Esercitare il non giudizio e il non sapere ci aiuta ad accorgerci di quanto guardiamo la realtà attraverso gli occhiali della mente, le cui lenti però sono colorate da giudizi, aspettative e credenze.
Dal notare e diventare osservatori di sensazioni, emozioni e pensieri nasce uno spazio nel quale esplorare un nuovo modo di stare e relazionarsi con ciò che c’è. Praticare la consapevolezza e fare ritorno al presente ci dà la possibilità di scegliere come rispondere piuttosto che reagire secondo i nostri percorsi abituali e automatici.
La pratica di mindfulness in azienda è uno spazio prezioso per promuovere un nuovo modo di relazionarsi con se stessi, efficace nella gestione della risposta allo stress e nella regolazione delle emozioni. Piccoli spazi di pratica possono essere utili nel favorire il recupero di una posizione più centrata, meno reattiva e travolta da cui si apre la possibilità di agire e rapportarsi più consapevolmente anche con il mondo esterno. La dimensione del gruppo è inoltre un’occasione di pratica nella relazione. L’ascolto dell’altro diventa infatti il presente a cui portare attenzione, intenzionale e senza giudizio.
Ringrazio i tre gruppi che hanno partecipato in presenza e online con interesse e curiosità. Grazie alla loro disponibilità a sperimentare e condividere sono nati preziosi spunti di riflessione.
Ringrazio anche tutti coloro che con attenzione e cura si sono occupati di organizzare questi primi incontri in Europ Assistance.

Dott.ssa Deborah Pravato

Quando l’EMDR ha aiutato ad aiutare in Albania

Ci sono macerie fisiche. Ci sono macerie emotive. I terremoti lasciano macerie dentro e fuori le persone. Il senso di sicurezza viene spezzato. L’iperallerta costante logora l’anima. L’EMDR può dare un contributo significativo in fase acuta per abbassare la soglia della sintomatologia post traumatica ed aiutare le persone ad accedere così alle loro risorse.

5 anni fa esatti ero a Tirana con EMDR Albania e Besarta Taçi per accompagnare nella formazione i colleghi albanesi a seguito del tragico terremoto che scosse profondamente la loro terra. Un piccolo aiuto nell’ aiutare ad aiutare.

Per chi non lo ricordasse alle 3.54 del 26 novembre 2019 un forte scossa, di magnitudo 6.4, colpisce la Repubblica di Albania, nell’area centro settentrionale. 51 le vittime e oltre 650 i feriti, numerosi i crolli e i danni, in particolare a Durazzo, Kruje e nella frazione di Thumane. Oltre 4.000 persone devono lasciare la propria casa.

Rinnovo il mio abbraccio virtuale a tutti i colleghi albanesi che hanno supportato il loro popolo in questa maxi-emergenza.

CLICCA QUI per vedere il video dell’intervista su News24 Albania.

Giada Maslovaric

La premiazione per la Calderina d’Oro

Ieri Anna Varisco Sindaca mi ha conferito la benemerenza cittadina del Comune Paderno Dugnano: la Calderina d’Oro.

Questa la motivazione che ancora mi fa sciogliere lacrime sul volto:

Calderina d’oro a Giada Maslovaric

“Ha dimostrato grande umanità offrendo un contributo prezioso e tempestivo nel momento particolarmente difficile per la nostra città in seguito al tragico evento occorso lo scorso 1 settembre, ha messo con generosità la sua professionalità al servizio della comunità cittadina, accompagnata da uno staff di 10 professioniste che, insieme a lei, hanno svolto a titolo volontario attività di psicotraumatologia con studenti, famiglie, insegnanti e personale delle scuole, dimostrando straordinaria capacità e sensibilità. Il suo impegno, arricchito da una vasta esperienza e da prestigiose collaborazioni nazionali e internazionali, rappresenta un esempio virtuoso di generosità, professionalità e competenza.

La Città di Paderno Dugnano esprime gratitudine per la sua encomiabile dedizione al benessere mentale collettivo e per il suo straordinario contributo alla comunità”

Insieme a me sono salite sul palco le colleghe che hanno svolto il lavoro con EMDR di gruppo nelle scuole, coi ragazzi, professori e genitori a seguito del triplice omicidio consumato nella mia città. La vera forza sono la colleganza sana e cooperativa, i cuori battono più forte insieme.

Un lavoro corale, umanitario, volontario. Reso possibile dal sostegno della rete EMDR0-18 e la costante presenza di Anna Rita Verardo, anima silenziosa e supportiva che ci ha sostenuto professionalmente e umanamente.

Grata.

Giada Maslovaric

Il riconoscimento per il contributo di Giada Maslovaric e il gruppo EMDR-018 a Paderno Dugnano

Giada Maslovaric, psicologa e psicoterapeuta padernese, esperta in interventi relazionali in contesti di emergenza, insieme al gruppo EMDR 0-18 ha dato, a titolo volontario, un contributo fondamentale alla comunità nella gestione post traumatica, a seguito dei degli eventi accaduti la notte del 31 agosto scorso.

QUI l’articolo de Il Gazzettino Metropolitano
QUI l’articolo di Nordmilano24.it

Intervista a Giada Maslovaric, premiata per “aver curato” Paderno Dugnano

La Dottoressa Maslovaric commenta “È un premio sorprendente e inaspettatamente bello. Il lavoro è stato collettivo. Anche il Comune si è mosso subito, in modo dialogante e cooperativo. Soprattutto in ascolto dei professionisti e questo non è scontato.”

A livello personale aggiunge “(…) ho visto tanti omicidi, infanticidi, sono stata nelle terre segnate dal terremoto, come L’Aquila. Ma qui ero nelle mie scuole, nel mio paese. Sono rimasta anch’io sconvolta da quello che è successo. Ma sono fiera della risposta data dal mio territorio.”

Leggi QUI l’articolo completo de Il Giorno.

Paderno Dugnano: Giada Maslovaric premiata con la Calderina d’oro

Grata. Commossa e grata. Vi aspetto domani 11 dicembre alle 18.30 al Metropolis di Paderno Dugnano per la consegna della Calderina d’Oro.

🙏🏼Grazie alla Dott.ssa Anna Rita Verardo, trainer EMDR, e tutte le splendide colleghe intervenute.

🙏🏼Grazie alla rete EMDR0-18

🙏🏼Grazie al Comune Paderno Dugnano e Anna Varisco Sindaca per questo inaspettato riconoscimento.

Ho fatto il mio lavoro, con dedizione e passione. Dalla strage di Erba nel 2006 in avanti ho camminato attraverso diverse macerie umane e fisiche (infanticidi, innumerevoli suicidi, i terremoti dell’Aquila, Emilia e Amatrice/Norcia). Mai avrei pensato di dover intervenire nella mia città, a seguito di un evento così drammaticamente dirompente.

Un piccolo contributo, un tassello per rialzarsi e ripartire. Un passo alla volta. Insieme. Grazie 🙏🏼

Giada Maslovaric

“(…) La dottoressa Maslovaric, ancora prima del ritorno in aula degli studenti, aveva iniziato un intervento di sostegno agli adolescenti e ai genitori più vicini a Riccardo e Lorenzo. Un intervento mirato, che ha toccato poi tutto il mondo della scuola padernese: insegnanti, dirigenti scolastici, personale Ata. E che poi si è allargato a macchia d’olio a tutta la comunità cittadina, coinvolgendo anche gli studenti delle altre classi e gli adulti di Paderno Dugnano.

“Sono onorata come genitrice, cittadina del comune di Paderno Dugnano e professionista di aver dato il mio contributo per aiutare a elaborare un trauma collettivo cosi doloroso e complesso. Abbiamo ancora molti passi da fare in questo cammino”, aveva commentato Maslovaric. (…)

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Clicca QUI per leggere l’articolo de Il Notiziario.

Clicca QUI per leggere l’articolo de Il Giorno del 9 dicembre 2024.

Creatività e psicoterapia EMDR

Da moltissimi anni accompagno psicoterapeuti in supervisione per aiutarli a integrare l’EMDR nella pratica clinica.

Molto frequentemente incontro l’urgenza di completare il protocollo, la delusione e il senso di inefficacia quando il disturbo non scende a zero su un ricordo traumatico all’interno di una o due sessioni.

Come ogni terapia anche l’EMDR non è una performance ma un atto creativo co-costruito insieme alla persona che accompagniamo.

La creatività ha le sue fondamenta nell’intuizione, nella flessibilità e favorisce un piacere intrinseco anche nel curante quando caratterizza il setting clinico.

La saggezza del protocollo EMDR è infinita, così come le sue potenzialità e come sono unici e diversi tutti gli incontri tra due persone in psicoterapia.

Ogni fase del protocollo EMDR, ogni parola scelta nell’accompagnare alcune domande, la sequenza stessa proposta da Francine Shapiro per la seduta è ricca di moltissimi saperi.

Possiamo essere puliti, precisi e rispettosi dell’autoguarigione senza scivolare in gabbie di rigidità e performance.

Come ogni psicoterapia concediamoci le scivolate del curante, osserviamole e prendiamocene cura in supervisione o in terapia personale. Nulla è più utile al nostro processo di apprendimento che sbagliare e riparare. Accogliamo i blocchi elaborativi nelle sedute con curiosità, senza l’ansia o la fretta (cattivissima consigliera la fretta nella vita così come in terapia) di andare oltre per chiudere protocolli. Se attribuiamo il blocco al fallimento del terapeuta, proviamo a cambiare prospettiva.

Nei blocchi, negli ostacoli, nelle frizioni relazionali in terapia troveremo il materiale clinico più interessante. Osserviamolo con curiosità per accompagnarci al meglio nella nostra magnifica professione.

Buona creatività a tutti cari colleghi 💐

Giada Maslovaric